Uber, sciopero dei taxi in tutta Europa. Da Londra a Milano tutti contro la “concorrenza sleale”.

Ansa11/06/14 15:49 CEST

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Da Londra a Roma, passando per Parigi, Berlino e Milano, l’Europa è attraversata da uno sciopero dei taxi, una protesta internazionale che ha al centro del suo mirino Uber, la società californiana la cui app, che prende piede soprattutto fra turisti e viaggiatori, permette di trovare ovunque auto da noleggiare con autista: una concorrenza sleale intollerabile per i tassisti. La protesta anti-Uber è partita fra i tassisti britannici, che da molti anni, come i loro colleghi del resto d’Europa e in Italia, denunciano la loro convivenza accanto al proliferante mercato delle Ncc. Cortei sono previsti in diverse grandi città, come Parigi, Berlino e Amburgo.

Una sciopero per “difendere le legalità e il servizio pubblico”. Così i tassisti milanesi spiegano il blocco delle auto cominciato alle 8 e che proseguirà fino alle 22. Un’agitazione indetta a livello europeo “per non cedere un settore a una multinazionale (Uber ndr) che punta ai ricavi e non al servizio, senza nemmeno pagare le tasse in Italia”. A bordo i tassisti, quindi, trasportano solo malati, disabili, donne con bambini piccoli mentre le loro auto rimangono ferme ai parcheggi. Il presidio più importante in stazione Centrale a Milano dove sono anche distribuiti volanti che spiegano le ragioni dell’agitazione.

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Si protesta anche a Napoli. Si calcola in un 40% circa l’adesione allo sciopero dei tassisti a Napoli. Sono 2340 le auto pubbliche napoletane. Il corteo, al quale hanno aderito Fasi-Conflavoratori, Usb, Ugl Taxi, Alt e Assotaxi, si è concluso in piazza Plebiscito, davanti alla Prefettura, dove una delegazione dei manifestanti ha chiesto di essere ricevuta. “La nostra protesta – afferma Rosario Gallucci, segretario di Fasi-Conflavoratori – è contro le diverse forme di abusivismo e di concorrenza sleale. A Napoli, la Uber non è entrata in funzione, ma le auto Ncc (noleggio con conducente) stazionano al Molo Beverello, alla Stazione ed all’aeroporto e prelevano turisti, mentre dovrebbero uscire dalle rimesse solo dopo la prenotazione e l’ acquisto del voucher da parte del passeggero.

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Ci fanno concorrenza sleale anche gli autisti degli “Scuolabus”, che il pomeriggio accompagnano i ragazzi al calcetto ed il sabato sera in discoteca. A noi l’ uso del taxi comporta un costo fisso giornaliero di 45-50 euro, grazie anche alle tariffe esose delle assicurazioni. Sono costi insostenibili di fronte ad un abusivismo senza controlli”.

Fonte: HuffPost

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