Partirà oggi, 2 marzo 2015, la nuova certificazione unica, che dipendenti, altri lavoratori assimilati e pensionati riceveranno al posto del Cud. Scade, infatti, il 2 marzo il termine entro cui i datori di lavoro e gli enti previdenziali in qualità di sostituti d’imposta (es.: INAIL per il periodo in cui il lavoratore è stato in infortunio) devono predisporre il nuovo modello di certificazione. Non si tratta, in verità, di un termine ordinatorio (alla scadenza, se i nuovi modelli non saranno ancora messi a disposizione dei lavoratori, non verranno irrogate sanzioni). Pertanto, se non oggi, la nuova certificazione unica potrebbe arrivare anche nei prossimi giorni e, comunque, entro lunedì prossimo, almeno per i lavoratori dipendenti.
Le novità rispetto al Cud degli anni scorsi sono tre. La prima è costituita dal fatto che la certificazione unica non interesserà più soltanto dipendenti, assimilati e pensionati ma altresì i lavoratori autonomi o coloro i quali abbiano percepito redditi diversi e provvigioni. Ciò spiega perché non si chiami più Cud (certificazione unica dipendenti) ma solo certificazione unica (Cu).
Nella nuova certificazione unica, inoltre, verrà fornito un maggior numero di informazioni rispetto al vecchio Cud. Infatti, nei propri dati fiscali i contribuenti troveranno anche un prospetto con notizie relative ai familiari a carico, funzionale all’attribuzione delle relative detrazioni, in cui devono essere indicate tutte le informazioni che implichino l’eventuale riconoscimento di particolari benefici: come la presenza di un figlio disabile, per esempio, o il primo figlio che sostituisce il coniuge mancante, oppure la vivenza a carico di figli minori di tre anni. Per ogni persona verranno indicati codice fiscale, numero dei mesi a carico, percentuale di detrazione ed eventuale detrazione al 100% in caso di affidamento dei figli. Nell’ultimo rigo del prospetto c’è, infine, una casella relativa alle famiglie numerose, che riporterà la quota di detrazione spettante. Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti con redditi fino a 26mila euro, cioè quelli che hanno diritto al bonus DL 66/2014, questi ultimi si ritroveranno nella certificazione unica anche un’apposita sezione relativa al bonus di 80 euro in busta paga.
Terza novità è che entro lunedì 9 marzo (la scadenza del 7 marzo cade, infatti, di sabato) i sostituti d’imposta dovranno inviare la certificazione unica anche all’Agenzia delle Entrate. La nuova certificazione unica, infatti, costituirà la base dati del 730 precompilato che da quest’anno sarà messo a disposizione di 20 milioni di italiani circa. Vero è che i termini per l’invio all’AE varieranno a seconda del tipo di reddito. Solo le certificazioni che interessano il 730 dovranno rispettare la scadenza del 9 marzo, mentre quelle con redditi non dichiarabili con il modello 730 oppure esenti potranno essere inviate anche dopo il termine senza peraltro incorrere in eventuali sanzioni. Ciò vuol dire che i sostituti d’imposta per i lavoratori autonomi soggetti a partita Iva potranno non rispettare la scadenza del 9 marzo per l’invio telematico della certificazione unica, senza vedersi applicare alcuna sanzione.
Da ultimo ricordiamo che ammonta a 100 euro l’importo della sanzione a carico dei sostituti d’imposta per ogni certificazione omessa o errata.
MDS – BlogNomos
Ti è piaciuto questo articolo? Metti mi piace sulla nostra pagina Facebook per essere sempre aggiornato sui migliori contenuti da condividere e commentare con i tuoi amici o seguici su Twitter.