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‘PANE IN ATTESA’: LA SOLIDARIETÀ PARTE DAL SUD.

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di Michele De Sanctis

E’ partita da Messina, per il tramite della Onlus Invisibili, l’iniziativa ‘Pane in attesa’. Così, come con il tradizionale ‘caffè pagato’ tipico della tradizione partenopea, al panettiere si lascia un’offerta, anche di pochi centesimi, ma, a differenza del ‘caffè sospeso’, sono solo le persone in difficoltà, già segnalate dall’associazione promotrice dell’iniziativa umanitaria e munite di uno speciale tesserino, a poter ritirare dal fornaio un sacchetto con cinque panini. La scelta di ricorrere a criteri rigidi come la segnalazione da parte della Onlus e la consegna di un tesserino identificativo risponde a un’evidente esigenza di controllo, affinché ad usufruire di quest’iniziativa sia soltanto chi ha davvero bisogno.

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Nel decalogo presentato da Invisibili Onlus si legge che l’offerta per il pane sospeso è libera: anche un solo panino sarà accettato. Quando un cliente metterà in attesa il pane i soldi dovranno essere messi in un apposito contenitore. Quando si preparerà il sacchetto, con 5 panini, si prenderanno i soldi dal contenitore. Se i soldi non bastano per coprire la spesa di cinque panini si aspetterà di avere la somma necessaria. Il sacchetto con il pane dovrà essere messo dentro la cesta in modo da poter essere visto da chi dovrà ritirare il pane. La cesta dovrà avere un cartello con la scritta ‘Pane in attesa’. Quando un sacchetto verrà ritirato si dovrà battere il relativo scontrino fiscale e un altro sacchetto verrà messo nella cesta per rimpiazzarlo. Il pane verrà ritirato da chi esibirà il tesserino del progetto ‘Pane in attesa’. Se le somme donate in un giorno non verranno spese per il pane di quella giornata, perché non ci saranno abbastanza ritiri, potranno essere utilizzate per pagare il pane dei giorni successivi.
La catena della solidarietà, vista la buona riuscita in Sicilia, sarà probabilmente esportata anche nelle Marche e nel Lazio. Mentre a Napoli il pane sospeso si è già affiancato al caffè pagato, secondo le medesime regole: dopo aver comprato il pane si può, infatti, decidere di acquistarne altro per i più bisognosi.
Qualunque sia la regola adottata, si spera che l’iniziativa venga replicata anche in altre città.

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