Di fronte a quanto sta accadendo in seguito al tragico evento di Casalnuovo e alla campagna mediatica contro la funzione esercitata dalla Direzione Territoriale del Lavoro di Napoli non si può restare indifferenti. Il caso, lo ricorderete perché anche noi abbiamo riportato la notizia, è quello del panettiere Eduardo de Falco, suicidatosi in provincia di Napoli dopo la notifica di una sanzione di duemila euro proveniente dagli Uffici della DTL partenopea.
L’attività degli ispettori del lavoro della Direzione Territoriale di Napoli è ad oggi sospesa per la grave situazione di tensione creatasi dopo il tragico episodio. I sindacati dei 90 ispettori, che coprono il territorio della provincia di Napoli, hanno, infatti, indetto lo stato di agitazione, che comporta lo stop alle ispezioni sui luoghi di lavoro. Non sappiamo come potremo operare in futuro – ha detto ai giornalisti il Segretario Generale del Ministero del Lavoro, Paolo Pennesi, inviato a Napoli dal Ministro Poletti – non ho risposte in tasca. Certo – ha aggiunto – non potremo continuare ad operare come abbiamo fatto finora, perché oggi non siamo in una situazione di normalità.
Al Ministero, i dipendenti della DTL hanno chiesto sostegno, dopo le dure critiche rivolte agli Ispettori del lavoro. E sostegno giunge anche dai vertici dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. In un comunicato stampa, l’INPS denuncia la violenta campagna mediatica tesa a denigrare l’operato di alcuni Ispettori del Lavoro della DTL di Napoli, “colpevoli”, secondo talune dichiarazioni riportate a mezzo stampa e da manifesti cittadini, di aver adempiuto con zelo ai loro compiti istituzionali.
Non è solo la funzione ispettiva del Ministero del Lavoro ad essere nel mirino. Anche INPS e INAIL sono stati chiamati in causa. E anche per questo recentemente, in una lettera aperta, il Direttore Generale dell’INAIL si è associato alle espressioni di solidarietà che il Ministro Poletti ha indirizzato ai suoi Funzionari di Vigilanza, riconoscendo ad essi un grande senso di responsabilità e del dovere, pur in presenza di un disagio economico e sociale che rende ancor più difficile l’assolvimento della funzione.
Stiamo assistendo, in effetti, ad un vero e proprio tiro al bersaglio nei confronti del personale dei Ministeri e degli Enti Pubblici che assolvono alla funzione ispettiva di vigilanza sui luoghi di lavoro, tenuti ad applicare le leggi di questo Stato senza alcun potere discrezionale.
Quanto accaduto a Casalnuovo rappresenta un drammatico segnale del disagio sociale vissuto nel nostro Paese, ma i mezzi di comunicazione e alcuni movimenti politici preferiscono alimentare il clima di tensione attraverso una grave confusione informativa anziché aiutare a fare chiarezza.
L’esigenza di avere una diversa legislazione in materia di lavoro, che tenga conto della grave situazione imprenditoriale ed economica che attraversa il nostro Paese, è condivisa anche dagli addetti ai lavori ma, purtroppo, si deve prendere atto che il Legislatore sembra avere difficoltà a trovare soluzioni normative concrete in grado di risolvere gli attuali problemi. È, però, indispensabile – come si legge nella richiamata nota dell’INPS – chiarire all’opinione pubblica, al fine di evitare le tante vergognose strumentalizzazioni in atto, che gli Ispettori hanno l’obbligo di applicare le leggi e non certo di interpretarle. Compito che svolgono quotidianamente in contesti territoriali difficili, in condizioni di grave disagio e di persistente impatto con una diffusa criminalità. La loro è una impari lotta (per l’assenza di mezzi e risorse economiche dovute ai tagli perpetrati in tutti questi anni dai Governi fin qui succedutisi) contro il lavoro nero, l’evasione e l’elusione contributiva, il fenomeno delle “morti bianche”.
A prescindere da quanto abbiamo letto e sentito nelle ultime settimane e nel massimo rispetto per la famiglia dell’imprenditore defunto, anch’io, che sono un semplice cittadino come voi, ritengo necessario ribadire che se la funzione ispettiva assolve esclusivamente ad obblighi di legge, gli ispettori del lavoro e di vigilanza non intraprendono battaglie personali contro i datori di lavoro, ma, semplicemente, fanno il proprio dovere. Vi sentireste mai colpevoli di fare il vostro lavoro? Cosa dovrebbe fare un funzionario di vigilanza di fronte ad una violazione? Guardare dall’altra parte? Non vi lamentereste piuttosto del contrario se gli ispettori non facessero il loro lavoro, pur percependo uno stipendio pagato con soldi pubblici. Cosa devono fare allora: lavorare o essere fannulloni? Perché se devono lavorare ricordiamoci sempre che quel tipo di lavoro comporta ispezioni e sanzioni, della cui riscossione siamo noi cittadini i primi beneficiari. E siamo quindi noi le prime vittime di questa campagna mediatica contro la funzione ispettiva. Allora, fannulloni o efficienti? Come li vuoi i tuoi funzionari? Italia, deciditi!